Festa del giovedì grasso
Da sempre il giovedì grasso è una delle feste principali durante il periodo di carnevale.
ultimo giovedì di Carnevale
Le sue origini risalgono a un fatto storico accaduto realmente. Nel 1162 il patriarca di Aquileia, che a quel tempo era Ulderico e quella provincia era sotto l'influenza dell'impero germanico , approfittando di un momento in cui il Ducato veneziano è impegnato in guerre contro le vicine Padova e Ferrara, guidò il suo proprio esercito contro i territori di Grado.
Essendo questi ultimi territori sotto la protezione di Venezia, non si dovette attendere molto per una reazione da parte del ducato: immediatamente partì una spedizione a difesa della città e per vendicare l'aggressione. La città venne liberata e l'esercito nemico sconfitto, quindi vennero catturati Ulderico e i suoi 12 consiglieri e portati in catene a Venezia.
Il doge al potere in quel periodo era Vitale II Michiel , e decise in cambio di aver salva la vita dei 13 prigionieri una punizione esemplare e duratura nel tempo: dopo aver pubblicamente accettato la sovranità della città di Grado, avrebbe dovuto pagare annualmente un tributo al Ducato di Venezia; ogni anno avrebbe dovuto inviare un toro e 12 maiali: questi stavano a ricordare il patriarca aggressore e i suoi 12 consiglieri.
Gli animali sarebbero stati conservati dentro Palazzo Ducale e il giorno stabilito per la loro esecuzione il giovedì durante il carnevale.
Dopo aver emesso una finta condanna di morte nei confronti degli animali sarebbero stati portati al centro della piazza San Marco dove si sarebbe proceduto alla loro esecuzione.
Nel corso degli anni poi questa festa venne dimenticata, o meglio, cambiò la sua natura: spariti i maiali rimane solo il toro che come in origine veniva decapitato. Questa operazione dovrà essere effettuata da una persona molto capace in quanto la testa doveva essere tagliata con un solo colpo e la spada utilizzata non doveva poi toccare il terreno alla fine del gesto.
Evoluzione della Tradizione
Con il passare dei secoli, il rito del "Taglio della Testa del Toro" perse il suo carattere cruento e venne sostituito da eventi meno violenti e più simbolici. Oggi, la tradizione è ricordata attraverso rappresentazioni storiche e cortei in costume, mantenendo viva la memoria di quella che era una delle celebrazioni più spettacolari e significative del Carnevale veneziano.
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