Pozzi di Venezia
Da sempre in città un problema è stato quello dell'acqua potabile su isole circondate da acqua salata.
L'ingegno ovviamente ha portato a costruire su ogni singola "insula" il proprio pozzo per raccogliere, filtrare e conservare l'acqua piovana.
Il sistema è semplice ed ingegnoso. Attraverso degli scoli presenti sulla pavimentazione del campo, l'acqua veniva incanalata sottoterra passando attraverso sabbia o ghiaia per poi arrivare nel vero e proprio pozzo, costituito da una cisterna di mattoni rivestita di argilla, in modo da non far infiltrare l'acqua salata.
Il pozzo però non era pubblico , così come l'accesso ad un bene così prezioso come l'acqua dolce: le chiavi per l'accesso all'acqua piovana erano affidate al parroco locale, che quindi veniva chiamato piovan.
ancora oggi si usa il termine piovan per identificare un prete.