Chiesa di San Sebastiano

Le origini della Chiesa di San Sebastiano a Venezia risalgono al 1393, quando i frati della Congregazione di San Girolamo fondarono un ospizio nella zona. Accanto all'ospizio, solo tre anni dopo, sorse l'oratorio di "Santa Maria piena di grazia e giustizia".

Intorno al 1455, questi edifici vennero demoliti per far posto a una grande chiesa intitolata a Maria e San Sebastiano. La scelta di dedicare la chiesa anche al santo fu un segno di devozione da parte degli abitanti del quartiere.

La chiesa originaria, in stile gotico, presentava una facciata orientata perpendicolarmente al Rio di San Basilio, una caratteristica insolita rispetto all'assetto urbano circostante.

Costruita tra il 1506 e il 1562 su progetto di Antonio Abbondi detto lo Scarpagnino, la chiesa fu eretta come ex voto dai sopravvissuti alla peste del 1464. La sua facciata sobria in stile classicheggiante contrasta con l'esplosione di colori e suggestioni che si apre all'interno.

Varcata la soglia, si entra in un universo di affreschi mozzafiato che ricoprono ogni centimetro di superficie. Paolo Veronese, devoto a San Sebastiano, donò gratuitamente il suo talento per decorare la chiesa, creando un capolavoro assoluto che narra scene bibliche con maestria e fantasia.

Sulla navata centrale, il soffitto incanta con le "Scene della vita di Ester", mentre il presbiterio è dominato dalla pala d'altare con la "Madonna con Bambino e Santi". Ogni angolo della chiesa regala scorci di bellezza: dalle cappelle laterali alle statue di Girolamo Campagna, ogni dettaglio concorre a creare un'atmosfera mistica e raffinata.

Un restauro durato quasi vent'anni, recentemente concluso, ha riportato la chiesa al suo antico splendore. Ora, questo gioiello del Rinascimento veneziano è pronto ad accogliere nuovamente i visitatori, offrendo loro un'esperienza artistica e spirituale indimenticabile.

Paolo Veronese e la Chiesa di San Sebastiano: un connubio indissolubile

Un legame profondo:

Tra Paolo Veronese e la Chiesa di San Sebastiano a Venezia si intreccia un legame profondo che ha segnato la storia di entrambi. L'artista, nato a Verona nel 1528, si trasferì a Venezia nel 1553 e trovò nella città lagunare l'ambiente ideale per esprimere il suo talento pittorico unico.

Un capolavoro dopo l'altro:

Già nel 1555, Veronese iniziò a lavorare alla decorazione della chiesa, un'impresa che lo impegnò per oltre quindici anni. Con dedizione e passione, l'artista ricoprì ogni centimetro di superficie con affreschi mozzafiato, creando un ciclo pittorico di inestimabile valore che ancora oggi lascia senza fiato i visitatori.

Un omaggio al santo e alla città:

Tra le opere più celebri di Veronese a San Sebastiano figurano le "Scene della vita di Ester" che adornano il soffitto della navata centrale, la pala d'altare con la "Madonna con Bambino e Santi" nel presbiterio e le decorazioni del fregio e delle cappelle laterali.

In queste opere, Veronese non solo celebra la figura di San Sebastiano, a cui la chiesa è dedicata, ma rende anche omaggio alla sua città adottiva, Venezia, raffigurandola con la sua atmosfera vibrante e i suoi scorci suggestivi.

Un lascito inestimabile:

La chiesa di San Sebastiano divenne per Veronese una vera e propria musa ispiratrice, un luogo dove poté esprimere al meglio la sua maestria artistica e la sua profonda devozione religiosa. Non a caso, l'artista scelse proprio questa chiesa come suo luogo di sepoltura, avvenuta nel 1588.

• La chiesa è soprannominata "la Gioiello di Dorsoduro" per la sua ricca decorazione interna.
• Paolo Veronese ha lavorato gratuitamente alla decorazione della chiesa per devozione a San Sebastiano.