Voga alla veneta

La voga veneta “alla valesana” veniva utilizzata nel passato per coprire lunghe distanze all'aperto nelle barene della laguna, in quanto grazie al duplice remo consentiva di coprirle in un minor tempo.

La voga alla veneta ha origini antiche e si è sviluppata parallelamente alla storia della città di Venezia. Già nel medioevo, questa tecnica era fondamentale per la navigazione nella laguna, dove le acque basse e i fondali fangosi richiedevano imbarcazioni leggere e manovrabili. La voga era essenziale non solo per il trasporto di persone e merci, ma anche per le regate, competizioni di grande importanza sociale e culturale.

Tecnica di Voga

Alla Valesana

La tecnica della voga alla valesana è una modalità di voga in piedi e in avanti, caratterizzata dall'uso di due remi incrociati. Questa tecnica è particolarmente adatta agli ampi spazi della laguna, permettendo di coprire lunghe distanze in modo rapido. È una delle tecniche di voga più antiche e richiede una notevole abilità e resistenza. Solitamente, un singolo vogatore utilizza questa tecnica per governare l'imbarcazione, sebbene sia possibile che più vogatori la impieghino contemporaneamente.

Il rematore si posiziona a poppa e dispone due forcole: una forcola da poppa nel consueto nogaro a dritta, e un'altra forcola da prua nel nogaro di sinistra, leggermente più avanti rispetto a quella di dritta. I remi vengono impugnati vicino all'ultimo terzo del manico. Durante la voga, il vogatore spinge simultaneamente sui due remi incrociati, che non devono mai toccarsi tra loro.

Voga con un Remo

L'urbanizzazione della laguna ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della voga con un solo remo. Nei canali stretti della città, la voga alla valesana risulta spesso impraticabile. Per ovviare a questo problema, le imbarcazioni sono state progettate con una forma asimmetrica, come nel caso delle gondole, e si è adottato uno scalmo aperto, evolutosi nella moderna forcola. Questo accorgimento consente di muovere liberamente il remo, evitando che si impigli nei fondali o sui bordi dei canali, e facilitando le manovre nei passaggi stretti o negli incroci con altre imbarcazioni.

Il rematore, posizionato a poppa, alterna una remata di spinta (prèmer), spingendo con forza il remo per dirigere la prua a sinistra, con un movimento di ritorno del remo, mantenendo la pala immersa e inclinata in avanti per orientare la prua a destra (stalìr o stagàr). Questa tecnica permette un controllo preciso dell'imbarcazione anche negli spazi più angusti.

Imbarcazioni Tipiche

Le imbarcazioni utilizzate nella voga alla veneta sono varie, ma la più iconica è senza dubbio la gondola. Tuttavia, esistono anche altri tipi di barche come la caorlina, il sandolo e la mascareta, ognuna con caratteristiche specifiche per diverse funzioni e contesti. Le gondole, per esempio, sono famose per la loro eleganza e simmetria asimmetrica, progettate per essere vogate da un solo rematore.

Le Forcole

Le forcole, i particolari scalmi in cui si appoggiano i remi, sono opere d'arte in legno, spesso personalizzate e intagliate a mano. Ogni forcola è unica e progettata per adattarsi al vogatore e al tipo di barca, permettendo diverse angolazioni e manovre del remo.

Le Regate

Le regate sono competizioni tradizionali che celebrano la voga alla veneta. Tra queste, la più famosa è la Regata Storica di Venezia, che si tiene ogni anno la prima domenica di settembre. Questo evento non è solo una gara, ma anche una rievocazione storica con sfilate di imbarcazioni storiche splendidamente decorate.

Aspetti Culturali e Sociali

La voga alla veneta non è solo una tecnica di navigazione, ma un elemento fondamentale della cultura veneziana. È una tradizione che viene tramandata di generazione in generazione e che rappresenta un forte legame con il passato. Oggi, oltre a essere praticata nelle regate, la voga alla veneta è anche un'attività ricreativa e sportiva, con molte scuole e associazioni dedicate a preservare e promuovere questa arte.